Il Congresso di Vienna e la Questione Polacca

La questione polacca al centro dei lavori del Congresso di Vienna

Uno dei problemi più rilevanti del congresso di Vienna fu rappresentato dalla Polonia. Secondo alcuni storici, la sorte della Polonia rappresenta il punto più critico dei lavori del congresso. Va ricordato che nella seconda metà del XVIII secolo la Polonia, come stato autonomo, non esisteva più. Eppure questo stato aveva avuto, precedentemente, una notevole consistenza territoriale e di popolazione. Tuttavia le difficoltà, rappresentate dalle profonde divisioni interne, determinarono il collasso del regno di Polonia.

La Polonia e i suoi confini prima del Congresso di Vienna

È pur vero che gli stati confinanti furono sempre animati da una aggressiva sete di conquista nei confronti della Polonia. Si tratta della Russia, dell’Austria e della Prussia. Si arriva così al primo smembramento della Polonia avvenuto nel 1772. Il secondo smembramento avvenne nel 1793. L’ultimo tra il 1795 e il 1796. A questo punto, i territori e la popolazione polacca risultavano completamente assorbiti dalle potenze confinanti sopra ricordate. Nel 1807, sotto Napoleone, la Polonia rivide parzialmente la sua indipendenza politica con la costituzione del cosiddetto ducato di Varsavia. In realtà anch’esso era di fatto soggetto ad un’altra sovranità, quella del regno di Sassonia.

La Polonia e i suoi confini dopo il Congresso di Vienna

Comunque sia, nel 1809 la Polonia si estese ai vecchi territori della Galizia e di Cracovia. Con il congresso di Vienna, finalmente, la Polonia trova un’ulteriore configurazione tra le nazioni anche se, in termini territoriali e di popolazione, essa risulterà particolarmente esigua. Ma l’esistenza della Polonia, ancorché così ridotta, avrà un valore simbolico straordinario nell’equilibrio del congresso di Vienna. Il suo riconoscimento, infatti, rappresenta un argine simbolico alla volontà espansiva dell’imperatore di Russia, Alessandro. Più precisamente, va detto che lo zar di Russia non si opponeva alla ricostituzione e riconoscimento dello stato polacco. Al contrario, egli avrebbe voluto una Polonia più grande ma completamente sottomessa alla sua influenza politica e militare. È difficile, in realtà, analizzare la volontà dello zar con riferimento alla Polonia ed individuare le sue reali intenzioni. Su questo punto il suo atteggiamento durante il congresso di Vienna, infatti, ondeggerà ripetutamente tra impulsi di generosità e liberalità e strategie imperialistiche ed espansive.

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