Nel 1908, 10.000 suffragette guidate dalla National Union for Women’s Suffrage Societies di Millicent Fawcett marciarono attraverso il centro di Londra, a dimostrare la quantità di donne che sostenevano la loro causa.
Il NUWSS era un gruppo suffragista che mirava a cambiare in maniera completamente pacifica la legge secondo cui le donne non potessero votare. Nel giugno 1908, stimolate dal governo liberale, il gruppo marciò dal centro di Londra all’Albert Hall per aumentare la consapevolezza della lotta per il suffragio universale e per mostrare quante fossero le donne che si erano organizzate per anni, in gran segreto, per sostenere questo cambiamento epocale.
Le donne marciarono in gruppi in base alla loro professione, le alleanze politiche e l’appartenenza organizzativa. Ogni gruppo aveva striscioni disegnati dalla Artists ‘Suffrage League, fondata dall’artista di arti e mestieri Mary Lowndes.
L’impatto della manifestazione, o di come venne chiamato successivamente “il sabato del suffragio”, era quello di mostrare la forza di un movimento prima chiuso nei salotti. Le donne che volevano votare erano tante, e non avrebbero più aspettato.
Uscì dopo breve tempo una recensione dell’evento, sul quotidiano Women’s Franchise; riportava la dichiarazione di un ministro di gabinetto che si era detto toccato dalla dimostrazione, e che la quantità di donne presenti in strada dimostrava al governo che il voto era un diritto imprescindibile di cui le donne avevano bisogno.
Ma dovettero aspettare ancora a lungo. Nonostante la manifestazione avesse dato prova della forza delle suffragette, per distruggere il sistema ci voleva altro tempo e altre battaglie, come la storia ha dimostrato. Il governo liberale su cui le donne riponevano tanta fiducia, presentò disegni di legge e tentò conciliazioni più simboliche che altro, tanto che i membri del partito stesso e dei conservatori respinsero ogni proposta.
I progetti di legge presentati inoltre erano anche molto controversi perché volevano concedere il diritto al voto solo a un ristretto numero di donne benestanti. Di sicuro, però, sarebbero stati un primo passo promettente verso la parità e il suffragio femminile, e le suffragette avevano intenzione di accoglierlo comunque. Ma nulla successe. Il resto è storia.