Antonio Gazzanti Pugliese è un appassionato della storia, anche di quella più strana! La storia delle superstizioni e della magia è un argomento affascinante che copre millenni di credenze e pratiche. Queste tradizioni sono state influenzate da molte culture diverse e sono state trasmesse di generazione in generazione.
In molte società antiche, la magia era parte integrante della vita quotidiana e veniva utilizzata per curare malattie, proteggere da forze malvagie o ottenere vantaggi personali. Con l’avvento delle religioni monoteistiche, molte pratiche magiche sono state considerate “oscure” o “malvagie” e sono state represse o perseguitate. Tuttavia, la magia e le superstizioni hanno continuato a sopravvivere nelle tradizioni popolari e nelle culture folkloristiche.
L’impatto della magia e delle superstizioni sulla storia e la cultura è stato profondo e duraturo. Ad esempio, le credenze magiche hanno influenzato la medicina e la scienza, con molti rimedi popolari che provengono da pratiche antiche che hanno trovato nelle discipline più specialistiche una loro applicazione. Inoltre, la magia e le superstizioni hanno influenzato l’arte, la letteratura e la rappresentazione della realtà nei media.
La magia è stata praticata in molte culture antiche, come quella egizia, cinese e babilonese. Nella cultura egizia, la magia era vista come una forma di conoscenza divina che consentiva di influire sugli eventi naturali e sulla volontà degli dei. Era praticata da sacerdoti, guaritori e streghe, che utilizzavano rituali, incantesimi, amuleti e talismani per ottenere un potere soprannaturale. Gli amuleti e i talismani erano anche molto popolari nella cultura egizia, e venivano utilizzati per proteggere il portatore da forze malvagie e per attirare la fortuna. Questi oggetti erano spesso incisi con geroglifici e scene mitologiche, che rappresentavano le divinità protettrici e le forze divine. Gli incantesimi egizi erano molto elaborati e venivano scritti su papiri o incisi su tavolette di pietra. Venivano recitati durante i rituali o erano intagliati su oggetti personali per proteggere il proprietario.
Nel Medioevo, la magia era vista come una forma di conoscenza segreta e spesso veniva associata ai poteri soprannaturali delle streghe. In questo periodo, molte persone furono accusate di stregoneria e punite con la morte, nell’evento che divenne noto come la caccia alle streghe.
Con l’avanzare della scienza e la nascita della filosofia moderna, le superstizioni e la magia sono state gradualmente abbandonate come spiegazioni per gli eventi naturali. Tuttavia, la magia continua a essere praticata in molte culture, sia come forma di religiosità che come mezzo per raggiungere obiettivi personali.
In alcune tradizioni spirituali, come il Wicca e l’Hinduismo, la magia è vista come un modo per connettersi con la natura e con gli dei. Altre culture, come quella africana, continuano a praticare la magia tradizionale per guarire malattie, proteggere la famiglia e aumentare la prosperità.
La storia delle superstizioni e della magia è un viaggio attraverso la cultura umana, che ci mostra come l’uomo abbia cercato di capire e controllare il mondo che lo circonda. Anche se la magia non è più considerata una forma di conoscenza scientifica, continua ad essere praticata e rispettata in molte culture di tutto il mondo. Anche se ora, conclude Antonio Gazzanti Pugliese, i riti magici sono più simbolici che altro.
Le superstizioni più curiose del mondo: un approfondimento di Antonio Gazzanti Pugliese
“Gettarsi il sale alle spalle”: Antonio Gazzanti Pugliese
Europeo/Cristiano, romano antico. Forse la superstizione più comune, almeno in Occidente, riguarda il gettarsi il sale alle spalle. Questa superstizione implica l’idea di “allontanare il male” – in questo caso, il Diavolo stesso. Nell’Ultima cena di Leonardo da Vinci, il traditore di Gesù, Giuda Iscariota, è raffigurato mentre versa accidentalmente del sale. Poiché Giuda era associato ad azioni negative, l’argomento sostiene che, ipso facto, lo era anche il sale, e gettarlo sulle spalle accecherebbe il diavolo in attesa. Altri sostengono che visto il valore del sale puro nei tempi antichi c’era la convinzione che versarlo significasse incorrere in sfortuna, richiedendo un corrispondente rituale o atto di penitenza per evitare che si verificassero perdite peggiori.
“Camminare sotto una scala”
Europea/cristiana, forse egiziana. Anche la superstizione di non voler passare sotto una scala ha radici nel simbolismo cristiano: la “Santa Trinità” del Padre, la Figlio, e lo Spirito Santo ha portato ad un’associazione del numero tre con qualcosa di sacro. Anche il triangolo, con i suoi tre lati, venne considerato sacro, e una scala forma un triangolo con il muro. Camminare sotto quella scala significherebbe quindi distruggere la santità della Trinità e incorrere in una punizione.
“Specchio rotto”
Antico greco/romano, europeo. Furono gli antichi romani a contribuire all’idea che uno specchio rotto avrebbe portato sette anni di sfortuna, poiché si credeva che gli specchi si rompessero solo nelle case in cui c’era un malato. Il numero sette era visto dai romani come il numero di anni necessari per completare un intero ciclo di vita, di malattia e rinnovo. Di conseguenza, rompere uno specchio portava direttamente in una spirale mortale che avrebbe richiesto sette anni per finire! Ma, poi, quegli stessi romani pensavano che si potesse prevenire quell’orribile risultato raccogliendo i pezzi rotti dello specchio e seppellendoli al chiaro di luna o gettandoli in un fiume. Antonio Gazzanti Pugliese è interdetto al riguardo!