Anatoly Dobrynin: un testimone d’eccezione della Guerra Fredda
Anatoly Dobrynin è stato, per molti decenni, ambasciatore dell’Unione Sovietica a Washington ed è stato uno dei più attenti e privilegiati testimoni di quel complesso di eventi chiamati “guerra fredda”. Come egli stesso afferma nel suo libro “In confidence” arriva alla carriera diplomatica quasi per caso e, comunque, indipendentemente dai suoi studi universitari che lo avevano condotto in un settore molto distante quale quello dell’ingegneria aeronautica.
Anatoly Dobrynin: dall’industria aeronautica alla scuola diplomatica
Dobrynin, infatti, all’età di 25 anni lavorava a tempo pieno in una delle più prestigiose industrie aeronautiche sovietiche. Un giorno di estate del 1944 fu contattato dei più alti livelli del partito comunista sovietico. Un rappresentante della commissione centrale del partito comunista gli disse che era arrivato per lui il momento di frequentare la scuola diplomatica. A quel punto Dobrynin rispose che non capiva perché un ingegnere aeronautico dovesse cambiare improvvisamente la propria attività entrando in un campo fino a quel momento completamente sconosciuto.
Anatoly Dobrynin: dalla carriera di ingegnere a quella di diplomatico
La risposta fu sconcertante. Gli fu detto che l’Unione Sovietica doveva poter disporre del popolo in qualsiasi posto lo si ritenesse utile per il paese. In ogni caso gli si dava un giorno per pensarci e dare una risposta. Consultatosi con la sua famiglia lo spaesato ingegnere decise di rispondere negativamente, volendo continuare il suo lavoro da tecnico aeronautico e così comunicò la sua volontà a colui che lo aveva fatto chiamare il giorno precedente. Di fronte a questo atteggiamento gli fu detto che, in realtà, non si trattava di una scelta ma di un obbligo e che, pertanto, avrebbe dovuto intraprendere subito la nuova strada.
Anatoly Dobrynin: da ingegnere aeronautico ad ambasciatore di successo
Molti anni dopo, diventato un ambasciatore di grande successo, Dobrynin capì che anche a molti altri giovani laureati era stato fatto un simile discorso e che l’intenzione dell’establishment sovietico era stata quella di mutare i ranghi della diplomazia in modo tale da superare tutte le resistenze che potevano venire alla politica estera sovietica dalla vecchia classe diplomatica di origine zarista.
Dobrynin constatò col tempo che l’operazione aveva avuto in effetti una sua ragione d’essere e aggiunse che la sua esperienza di ingegnere aeronautico gli consentì di valutare molto più professionalmente i contenuti militari di tanti trattati diplomatici che, in qualità di rappresentante sovietico, firmerà nei lunghi anni della sua attività.