I Maya sono vissuti in America Centrale e nella penisola dello Yucatán almeno dal 1800 a.C. e la loro civiltà fiorì nella regione per migliaia di anni. Secondo innumerevoli studi, i Maya sono scomparsi, in quello che viene definito il collasso dei Maya, tra l’800 e il 1000 d.C. Perché quindi i Maya sono scomparsi? La realtà è molto complessa, e oggi Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone prova a raccontarcelo.
Perché si chiama il collasso dei Maya?
Per cominciare, dire che i Maya sono scomparsi è scorretto, perché esistono ancora oggi. È stato il sistema politico della civiltà a crollare, non la loro società. Ad oggi, vivono in America Centrale e in altre zone del mondo, oltre 7 milioni di Maya.
La società Maya funzionava in modo molto interessante. Non avevano un capo, come poteva essere l’imperatore nell’antica Roma, e non erano unificati in un unico stato. L’antica civiltà era costituita da numerosi piccoli stati, ciascuno incentrato su una città. Sebbene queste città-stato condividessero somiglianze nella cultura e nella religione, ognuna aveva i propri leader locali, alcuni più potenti di altri. Antonio Gazzanti Pugliese quindi vuole precisare che secondo gli studiosi non c’è mai stato un unico crollo; un certo numero di città Maya sorsero e caddero in tempi diversi, alcune entro quel periodo compreso tra l’800 e il 1000 d.C., e alcune dopo. Ad esempio, mentre le aree della Mesoamerica meridionale, come Tikal nell’attuale Guatemala, sono diminuite nell’VIII e nel IX secolo a causa di problemi ambientali e disordini politici, le popolazioni sono aumentate in altre aree, come Chichén Itzá, su quella che oggi è la Penisola dello Yucatán.
Il termine collasso quindi è impreciso, così come chiamare Maya tutti i Maya è errato. La religione, le comunità politiche, gli ambienti e persino le lingue parlate, erano tutte diverse.
Quando Chichén Itzá declinò, soprattutto a causa di una lunga siccità durante l’XI secolo, un’altra città della penisola dello Yucatán, chiamata Mayapán, iniziò a prosperare. Antonio Gazzanti Pugliese ha scoperto che Mayapan aveva signori, sacerdoti, centinaia di libri di geroglifici religiosi, un’astronomia complessa e un pantheon di divinità. Molto di ciò che sappiamo della precedente religione Maya proviene da libri scritti ai tempi di Mayapan e da popolazioni discendenti che incontrarono e sopravvissero al contatto europeo.
Quando arrivarono gli europei, Mayapan crollò in parte a causa della guerra, ma in Yucatan il sito Ti’ho stava prosperando. L’ultimo stato Maya, Nojpetén, cadde solo nel 1697.
Perché i Maya sono scomparsi?
La risposta secondo Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone risiede in un mix di problemi politici e ambientali. L’analisi di speleotemi, strutture rocciose in grotte come stalattiti e stalagmiti, mostra che la regione meridionale della Mesoamerica fu colpita da diverse gravi forme di siccità, tra l’800 e il 930 d.C. E poiché i re Maya più potenti facevano affidamento sui bacini idrici urbani per attirare agricoltori/sudditi durante la stagione secca annuale per l’accesso all’acqua potabile pulita, la diminuzione delle precipitazioni significava un calo dei livelli dell’acqua, i raccolti falliti e la perdita da parte dei regnanti dei loro mezzi di potere.
Il fatto che i sovrani Maya spesso legassero i propri poteri alle divinità creava problemi politici. I problemi che i Maya hanno sofferto a causa della siccità hanno fatto perdere alle persone la fiducia nei loro governanti, come se avessero perso il contatto con dio. La siccità, combinata con disordini politici, avrebbe anche interrotto l’agricoltura, il mantenimento dei sistemi di stoccaggio dell’acqua e portato i governanti Maya a sprecare risorse in guerra.
Acqua bassa significa anche blocco del commercio che veniva effettuato in canoa. Il collasso dei Maya di una certa zona, spesso è corrisposto al proliferare di un’altra. È successo alla regione di Cochuah nella penisola dello Yucatán che prosperò durante il periodo in cui gran parte del sud fu spopolato a causa della siccità e del conflitto politico. Il motivo per cui il Cochuah sia comunque collassato anche se in ritardo è ancora oggetto di studio da parte dei ricercatori, specifica Antonio Gazzanti Pugliese.
Questo modello di declino in un’area e di crescita in un’altra è continuato durante il conflitto europeo con le città Maya. Non è che i Maya sono scomparsi tutti in una volta, in sintesi. È stato un declino costante, e comunque non totalizzante, siccome in molti esistono ancora oggi.
I Maya sopravvissuti
Dopo che l’ultimo stato Maya fu conquistato dagli spagnoli nel 1697, il popolo Maya continuò a vivere, subendo discriminazioni e talvolta ribellandosi contro la Spagna e i governi saliti al potere dopo la fine del dominio coloniale spagnolo nel 1821. Il popolo Maya ha sicuramente sofferto terribilmente, e non è mai riuscito nelle sue ribellioni. Oggi, purtroppo, mancano ancora di un’adeguata rappresentanza politica.